giovedì 14 novembre 2024

L’orto biologico

Il termine "biologico" deriva da grego ''bios'' e significa vita. La differenza sostanziale tra agricoltura biologica e convenzionale, consiste nel livello di prodotti di sintesi chimica introdotti nell'agrosistema: nell'agricoltura convenzionale si impiega un notevole quantitativo di concimi e fitosanitari prodotti in laboratorio, quindi da processi industriali (industria chimica, estrattiva, meccanica, ecc.); al contrario, l'agricoltura biologica si fonda sul rispetto dell'agrosistema e dell'ambiente, pur essendo in parte basata sull'ausilio di fitosanitari, che, al contrario però, non contengono sostanze di sintesi, ma sostanze di origine organica e naturale. 




La normativa
A livello normativo l'agricoltura biologica in Europa è stata regolamentata per la prima volta nel 1991 con il Reg. (CEE) nº 2092/91, aggiornato poi a giugno 2007 con un nuovo regolamento CE: Reg. (CE) nº 834/2007 che abroga i precedenti ed è relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici sia di origine vegetale che animale.



Traslando i principi dell’agricoltura biologica all’orto, partiamo dalle regole fondamentali: non utilizzare pesticidi chimici, tutelare la biodiversità, praticare le giuste rotazioni colturali, alternare periodi di riposo al terreno e operare con lavorazioni leggere per preservare lo strato superficiale del suolo; punti indispensabili per una coltivazione armoniosa.
Essenzialmente per curare un orto biologico bisogna avere in primis cura della terra, cercando di capire che non va troppo sfruttata, ma bensì aiutata a rigenerarsi; in questo modo il terreno restituirà piante sane e robuste, che produrranno ortaggi salubri e gustosi in equilibrio e in armonia con l’ambiente.
Sono diverse le formule sperimentate per avvicinarsi a questo tipo di esperienza: dagli orti urbani condivisi, a quelli in affitto, dai più tradizionali orti familiari, magari nel proprio piccolo pezzo di terra vicino casa, o più semplicemente ai piccoli orti realizzati sul proprio balcone.






martedì 30 luglio 2024

La funzione delle malerbe nell'orto

Con il termine di pianta infestante (oppure malerba o popolarmente erbaccia), si intende una pianta che non rivestendo alcuna funzione ritenuta utile per la produzione orticola, andrà a danneggiare le piante esistenti entrando in competizione con esse o diventando parassita.

Le infestanti per definizione possono essere:

  • piante poliennali che si riprodurranno in modo vegetativo oppure in grado di rimanere nel terreno per diversi anni, quali per esempio: Gramigna, Achillea millefoglie, Artemisia comune, Vilucchio, Ortica, Tarassaco, ecc.
  • Piante annuali che si riproduranno da seme, spesso con un forte potenziale riproduttivo, quali per esempio: Erba morella, Sorghetto, Acalifa, Amaranto comune, Borsa del pastore, Camomilla comune, Carota selvatica, Centinodia, Centocchio comune, Cespica annua, Farinaceo comune, Giavone, Papavero, ecc.

Il controllo delle infestanti in un orto circolare si attuerà esclusivamente con l'ausilio di pratiche agronomiche attraverso una metodologia preventiva e di gestione, le più importanti sono:

  • evitare che i semi delle infestanti possano entrare nell’orto attraverso la disseminazione mediante un controllo delle parti non curate, come ad esempio in una strada limitrofa all’appezzamento orticolo oppure in zone vicine con crescita di vegetazione spontanea. 
  • Prestare attenzione se si dovesse utilizzare letame per la concimazione, non adoperare mai quello fresco, in quanto essendo formato da paglia, questa potrebbe essere infestata; inoltre, le deiezioni degli animali potrebbero contenere semi di infestanti. Pertanto, meglio usare letame maturo con adeguata maturazione aerobica di 9 mesi minimo, in questo modo eviteremo possibili effetti dannosi. 
  • Controllare sempre la purezza della semente assicurandosi che non sia contaminata da semi o frammenti di piante infestanti.
  • Procedere con adeguate rotazioni colturali.
  • Attuare una pacciamatura naturale con un corretto mantenimento annuo.

Rimane comunque fondamentale imparare a riconoscere la flora spontanea già nei primi stadi del suo sviluppo, consentirà in questo modo di capire come gestirla al meglio, cercando di limitare la sua azione competitiva nei confronti delle piante coltivate.

Per le colture orticole la funzione di alcune malerbe, sarà quella di indicarci la presenza di diversi organismi dannosi, in particolare gli insetti, aiutandoci ad intensificare il monitoraggio nelle coltivazioni presenti nel nostro orto circolare.


Ortica in piena fase vegetativa



Una caratteristica delle erbe infestanti sarà la capacità di ospitare diversi insetti utili (ausiliari) che, a seconda della loro necessità, potranno trovare su di esse fonti importanti di nutrimento sia a livello animale come prede da divorare o organismi da parassitare, e sia a livello vegetale come il nettare, il polline, la melata e vari succhi vegetali. Per esempio, la melanzana e lo zucchino che hanno come insetto comune dannoso l’afide Aphis gossypii in grado di attaccare le colture nel loro periodo vegetativo (metà primavera, inizio autunno al nord in pianura padana), se avessero vicino alla coltivazione piante (esempio siepi naturali) in grado di offrire rifugio agli insetti antagonisti, la coltura ne gioverebbe, in quanto questi predatori naturali attraverso la lotta biologica neutralizzerebbero l’attacco. 

I nemici presenti in natura degli afidi sono: Coleotteri Coccinellidi, Neurotteri Crisopidi, Ditteri Sirfidi e Ditteri Cecidomidi, Imenotteri parassitoidi, Acari predatori del genere Allothrombium.

Considerando che gli attacchi di molti di insetti si ripetono sistematicamente ogni anno (esempio la dorifora sulla patata), l’uso di flora spontanea come “informatore spia”, darà anche l’opportunità di attivare delle misure di contenimento nel periodo e nella migliore modalità. Ad esempio, ai margini o fra le fila di una coltivazione di lattuga o radicchio, potremmo lasciar crescere alcuni esemplari di grespino rosso, in quanto questa pianta potrà fungere da specie ospite per gli afidi delle due colture, utilizzandola quindi come indicatore di una possibile infestazione. Attenzione però, perché per monitorare la presenza di un insetto dannoso non bisognerà concentrarsi solo sull’osservazione della flora spontanea, in quanto andrà ispezionata sempre e comunque anche la coltura, la presenza di malerbe utili ci supporterà a rendere più efficace il monitoraggio ma non a sostituirlo.

Le erbe spontanee così come possono ospitare un parassita, possono anche fornire un alimento ai suoi nemici naturali, facendoli avvicinare in prossimità delle coltivazioni, per questo motivo la loro eliminazione va fatta in modo ragionato considerando il contributo che gli organismi utili possono portare nel controllare quelli dannosi.

La quantità della flora spontanea da preservare non dovrebbe mai limitare l’attività delle colture; pertanto, possiamo pensare di avere un rapporto di uno a quattro: 5 piante ogni 20 mq di orto, distribuite fra le file coltivate o lungo i bordi. Tuttavia, qualora le malerbe utili dovessero diventare un pericolo per le coltivazioni per il nostro orto circolare, perché su di esse rileveremo sintomi di virosi o malattie fungine dannose per le colture presenti, oppure non fossimo sicuri che questo tipo di piante siano davvero valide, dovremmo evitare di lasciarle crescere andando ad estirparle.


Farinaccio comune - pianta annuale in grado di monitorare altiche delle crucifere, 

afide delle cucurbitacee e afide nero della fava; ospita anche insetti utili




giovedì 27 giugno 2024

Innovazione in agricoltura: ChatGPT

ChatGPT è un modello di linguaggio di grandi dimensioni sviluppato da OpenAI, che potrebbe rivoluzionare il modo in cui produrremo cibo.
Analizzare grandi quantità di dati sulla crescita delle colture o sulle condizioni meteorologiche oppure avere informazioni precise sullo stato di salute del suolo, consente già oggi di identificare modelli e fare previsioni che possono poi essere utilizzate per ottimizzare e migliorare la gestione delle coltivazioni, aumentando così i raccolti riducendo le perdite e gli sprechi, in modo da rendere la produzione alimentare più sostenibile ed efficiente.
ChatGPT come tutte le innovazioni è in grado di semplificare e velocizzare diverse attività aumentando l'efficienza e la produttività complessiva. Grazie alle sue avanzate capacità di elaborazione del linguaggio, l’intelligenza artificiale è in grado di automatizzare diversi processi liberando tempo e automatizzando alcuni lavori ripetitivi, affinché anche l’imprenditore agricolo sia in grado di poter lavorare su aspetti del proprio lavoro ad alto valore aggiunto; che si tratti per esempio di semplificare la compilazione di registri, oppure generare report o ancora analizzare dati, queste attività possono aiutare l’agricoltore a essere più produttivo ed efficace.




Principali modalità di utilizzo 

Fra i vari utilizzi pratici di ChatGPT, abbiamo la previsione dei raccolti futuri e i relativi modelli di crescita che analizzando i dati storici sul tempo, le condizioni del suolo e la crescita delle colture, sono in grado di generare output previsionali sui futuri raccolti. Inoltre, ChatGPT adeguatamente sviluppato è anche in grado di identificare alcuni modelli di dati che possono essere utilizzati per prevedere i raccolti futuri con un alto grado di precisione.

Alcuni fattori, come la temperatura, le precipitazioni e la luce solare, sono elelmenti chiave per la crescita delle colture, pertanto l’accuratezza di queste informazioni, danno la sicurezza agli imprenditori agricoli di decidere con maggiore precisione i tempi di semina e raccolta, nonché ottimizzare le pratiche di gestione delle colture; in questo modo, gli agricoltori possono pianificare al meglio le coltivazioni aumentando i raccolti e allo stesso tempo ridurre i rischi di perdita del prodotto coltivato. 






Analisi dei dati del suolo e del tempo

Analizzare i dati del suolo e del tempo con ChatGPT, significa comprendere e dare un senso alle grandi quantità di informazioni ricavate in diverse annate, avendo ben presente che le variabili fondamentali come la temperatura, le precipitazioni, l’umidità del suolo e altri fattori in grado di influenzare la crescita delle colture, sono in grado di creare modelli matematici che possono prevedere i raccolti, ottimizzare i sistemi di irrigazione e ottimizzare la gestione pratica delle colture.


Gestione dei dati meteorologici

L’intelligenza artificiale può essere utilizzata anche per confrontare i dati meteorologici storici con i dati sulla crescita delle colture così da identificare le condizioni meteorologiche più adatte per i diversi tipi di coltivazione. 

Analizzando dettagliatamente le informazioni del suolo, si possono ricavare attraverso un’elaborazione accurata di ChatGPT, i fabbisogni di nutrienti delle colture, identificando eventuali carenze presenti nel terreno, cosicché l’agricoltore sarà in grado di valutare con accuratezza maggiore i fabbisogni colturali prendendo decisioni mirate in grado di migliorare il raccolto finale.


Riduzione delle perdite e degli sprechi del raccolto

La perdita e lo spreco del raccolto è legato a diversi fattori, fra i quali parassiti, malattie e condizioni meteorologiche in grado di danneggiare la crescita delle colture; pertanto, l’utilizzo di ChatGPT consente di analizzare con precisione le condizioni meteorologiche e lo stato del terreno, così da identificare potenziali rischi che potrebbero portare alla perdita del raccolto. Identificando tempestivamente questi problemi, il coltivatore verrà messo nelle condizioni migliori per adottare misure proattive per affrontare e prevenire nel modo più corretto possibile, i rischi di predita del raccolto legate a questo tipo di criticità.




Considerazioni etiche e legali 

Il futuro di ChatGPT nell'agricoltura e nella produzione alimentare è molto promettente, pertanto, è fondamentale che vengano presi in considerazione anche tutti quegli aspetti etici e legali soprattutto ora che questa tecnologia si trova in una fase di sviluppo, questo per garantire che tutto ciò venga utilizzato in modo responsabile, equo e vantaggioso per tutte le parti interessate.

Da un punto di vista legale è fondamentale considerare la riservatezza dei dati e le informazioni proprietarie e la relativa responsabilità, tenendo ben presente le applicazioni delle normative vigenti, questo perché, se l’attuale sviluppo non venisse regolamentato in questi termini, potrebbe creare delle controversie su chi possiede questi dati da input esterni che vanno poi ad alimentare un’intelligenza artificiale utilizzata da più parti.