martedì 10 novembre 2020

L’orto biologico in inverno

Al giorno d’oggi avere un orto e poterlo curare, è una passione che negli ultimi anni sta accomunando milioni di italiani, sempre più entusiasti di questa bellissima esperienza che per molte persone è diventata molto più di un hobby. Le motivazioni che accomunano questi appassionati sono diverse, così come le modalità, si passa da orti urbani condivisi o in affitto, ai più tradizionali orti familiari, magari nel proprio piccolo pezzo di terra vicino casa, o più semplicemente a orti realizzati sul balcone. In ogni caso oltre alla passione, ciò che accomuna di più gli hobbisti orticoltori, è poter lavorare un orto con metodo biologico, per avere cibi sani da portare in tavola. Coltivare un orto porta vantaggi sicuramente in termini di produzione di ortaggi, ma anche risparmi a livello economico e ambientale, consentendo allo stesso tempo di tutelare l’ecosistema in cui si vive.


Autunno: prose pronte con piantine di verze


Alcune regole base

La prima regola per gestire un orto biologico è non utilizzare pesticidi chimici di alcun tipo, cercando di impiegare metodologie naturali per poter avere prodotti salubri nel rispetto dell’ambiente e della sua sostenibilità. Si inizia con l’utilizzo di semi biologici possibilmente coltivati in luoghi soleggiati, condizione che aiuta a far crescere le piante più sane. Altro aspetto fondamentale è la gestione agronomica, applicando la rotazione delle colture, così da non seminare per due anni successivi le stesse verdure nel medesimo spazio, in questo modo si evita l’impoverimento e il depauperamento del suolo. In fase di partenza sarà anche opportuno preparare il terreno vangando ed eliminando le erbacce da eventuali pietre e rami, possibilmente arricchendo il terreno con del buon concime maturo: stallatico, pollina o composto organico; va benissimo anche la concimazione verde, ovvero lasciare nel terreno l'erba tagliuzzata fine affinché si decomponga.



Le cure invernali

La stagione invernale con le sue basse temperature e le poche ore di sole, è il periodo nel quale l’orto ha minori possibilità di coltivazione e la maggioranza delle piante non sono coltivabili. Tuttavia, anche durante i mesi invernali, vi sono dei lavori da fare in quanto vi sono alcune colture (ortaggi invernali) che avendo una maggior resistenza al freddo, riescono a crescere e a produrre verdure anche di ottime qualità organolettiche.

Lavorare l’orto in inverno, consentirà di ottenere benefici importanti per la salute del terreno, in questo periodo, infatti, i parassiti sono molto più rari, così come anche le erbe infestanti che spesso contribuiscono a rovinare le colture; altro beneficio considerevole è la fertilità del suolo, questo anche grazie alle piogge che dovrebbero abbondare nel periodo. 

La vangatura invernale, laddove possibile, porta in superficie i parassiti, che nei mesi freddi vengono uccisi per via delle basse temperature.

La concimazione del terreno, aspetto agronomico molto importante per la stagione, potrà essere fatta con concime maturo quale lo stallattico, la pollina oppure anche il compost organico o biocompost autoprodotto, magari utilizzando alcuni residui, quali per esempio:

  • scarti di frutta, ortaggi e fiori secchi
  • gusci d’uova triturati
  • filtri di tè e caffè
  • fogliame
  • materiali legnosi sminuzzati per esempio dalle potature del giardino 

Successivamente una volta raccolto il materiale, sarebbe auspicale lasciare per un mese tutto insieme a sedimentare in modo da avere un biocompost maturo da utilizzare per l’orto.

Se si hanno salvia, rosmarino, alloro e altre erbe aromatiche, è importante coprire le piante con tessuto-non-tessuto per evitare che gelate improvvise durante la stagione invernale arrechino danni irreversibili.

Se fosse possibile avere un semenzaio, sarebbe possibile nei mesi di gennaio e febbraio piantare per esempio lattughe, bietole, spinaci e altri ortaggi.

Ideale sarebbe poi fare anche manutenzione agli attrezzi che si utilizzeranno poi con la bella stagione.

Infine le annaffiature, l'orto invernale non ne richiede frequenti, in quanto la maggior parte delle piante che vengono coltivate a basse temperature non hanno necessità di molta acqua, soprattutto perché il clima al nord è già abbastanza umido e freddo; in ogni caso, quando il terriccio è evidentemente secco, è bene bagnarlo, senza tuttavia eccedere, è importante infatti dare acqua almeno fino a quando la terra è in grado di assorbirla, così da evitare ristagni in superficie. L’acqua dev’essere a temperatura ambiente.

L’inverno può essere una fonte piuttosto utile e importante per poter dare all’orto una nuova vita in attesa di quella primaverile.


Prose con ortaggi


Le coltivazioni invernali

Le poche piante in grado di resistere alle fredde gelate di stagione, possono stare nell’orto tutto l’inverno e arrivare a raccolta a fine anno, queste colture vengono chiamate ortaggi invernali. Tali verdure possono essere suddivise in due gruppi: 

  1. ortaggi trapiantati a partire dalla fine dell’autunno con crescita e sviluppo in inverno ma con maturazione e raccolta in primavera; i più i portanti sono: piselli, fave, cipolle e aglio.
  2. ortaggi trapiantati a partire dalla fine dell’estate con crescita e sviluppo in autunno ma con maturazione e raccolta in inverno; i più i portanti sono: cavoli, broccoli, verze, porri e finocchi.

Vi sono poi delle piante cosiddette perenni quali il rabarbaro e il carciofo che restano in campo tutto l’anno compreso l’inverno.

In generale durante i mesi freddi, le verdure a foglia verde, come i cavoli, le verze e i broccoli, resistendo maggiormente rispetto ad altri ortaggi alle temperature rigide, sono l’ideale per la coltivazione orticola, inoltre sono anche ricche di sapore e micronutrienti.

Possono essere oggetto di coltivazione anche gli spinaci e le cime di rapa, se le temperature non sono particolarmente dure nei mesi invernali; in alcune zone d’Italia

laddove il clima è magari meno rigido rispetto al Nord, si possono anche coltivare radicchio e scarola.



Cavolo romanesco


Le principali malattie dell’orto invernale

Durante l’inverno molti parassiti ed insetti che proliferano in condizioni ambientali favorevoli (caldo/umido) in stagioni come la primavera e l’estate, non sono presenti, tuttavia, il freddo le gelate improvvise (al nord negli ultimi anni a fine inverno sono state piuttosto frequenti) e gli sbalzi di temperatura, possono far ammalare le piante e farle morire. Sarebbe quindi consigliabile almeno nei giorni in cui le temperature sono piuttosto rigide oppure dove si rischiano sbalzi termici (fine inverno), coprire le piantine nell’orto con teli, perlomeno la notte. 

Parassiti abbastanza resistenti che possono provocare problemi anche in tardo autunno e a fine inverno, appena le temperature tendono a rialzarsi anche leggermente, sono gli afidi (https://it.wikipedia.org/wiki/Aphidoidea). Pertanto, nel caso in cui vi fosse un’infestazione, è possibile utilizzare piretro naturale: insetticida ad ampio spettro ammesso in agricoltura biologica. Volendo si potrebbe anche lavorare sulla prevenzione, soprattutto in inverno, ossia bagnando il terriccio con acqua mista ad un decotto di ortica, ovviamente se fosse possibile recuperarla in loco. La preparazione e l’utilizzo sono molto semplici: bollire per una ventina di minuti dell'ortica in poca acqua, filtrare ed aggiungere un cucchiaino di questo liquido all'acqua di irrigazione.





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