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martedì 6 dicembre 2022

Come fare il compost

 Per avere un buon compost è opportuno conoscere alcuni aspetti, fra cui il fatto che che sono gli organismi decompositori del suolo a produrlo, pertanto questi microrganismi per vivere, hanno necessità di avere di tre requisiti fondamentali:

  1. Mix di nutrienti (giusto rapporto C/N)
  2. Il corretto rapporto tra il carbonio e l’azoto, consente di avere un nutriente appetibile ai microrganismi decompositori affinché possano avere un adeguato substrato che gli consenta di sopravvivere semplificando e velocizzando la loro attività, ed evitando nel contempo rallentamenti che possano bloccare il processo.
  3. La corretta relazione fra C/N è di 24 a 1 (rapporto empirico), che tradotto in pratica significa inserire il doppio del materiale carbonioso rispetto a quello azotato: 
  1. Verde = Azoto 
  2. Giallo o Beige = Carbonio

Schematizzando il concetto



La fermentazione

La fermentazione del compost domestico lavora in ambiente aerobico, ossia in presenza di aria, requisito fondamentale per fare compostaggio nel modo corretto, pertanto un buon compost non deve puzzare.

Se il compost puzza, è un indice di una cattiva fermentazione che invece di lavorare in ambiente aerobico, lavora in maniera anaerobica, le cui cause principali sono un eccessiva umidità, oppure al contrario un insufficiente umidità che non fa partire il processo di decomposizione.

Dato che il compostaggio avviene grazie all’azione di parecchi batteri e microorganismi che lavorano per decomporre le sostanze organiche per avere così un compost omogeneo è fondamentale che i microorganismi aerobi che vivono in presenza di ossigeno, abbiano una corretta areazione del cumulo: perché se troppo alto o molto pressato l’aria non circolerebbe. Qualora invece l’aria circola, i batteri riescono ad agire al meglio in tutte le parti del cumulo e la materia si decompone nel modo migliore senza avere nessun tipo di marciume. Se fosse fatto all’aperto, è importante tenere il compost sempre nella stessa zona, affinché i microorganismi possano creare il loro ambiente e stabilirsi in quell’area. L’ideale sarebbe avere un punto marginale dell’orto evitando eventuale ristagno idrico e dove magari non dia fastidio esteticamente.

Se l’umidità fosse poca il compost manterrebbe il volume con la logica conseguenza di non abbassarsi (fenomeno visibile ad occhio), in questo caso per aumentarne la quantità sarebbe opportuno annaffiarlo, anche se poi ci vorranno circa tre settimane per vedere un sensibile cambiamento di volume del mucchio, cercando a giorni alterni o periodicamente (anche una volta la settimana) di bagnarlo e rimescolarlo. 

Al contrario se l’umidità fosse eccessiva il compost non manterrebbe il volume con la logica conseguenza di abbassarsi e magari puzzare, per cui se ci dovessimo accorgere che il mucchio fosse troppo umido, possiamo prendere un bastone e piantarlo al centro, dopodiché con altri bastoni creiamo dei fori laterali, come fossero delle gallerie che si collegano al foro centrale. Questo per creare una specie di camino artigianale che consentirà una corretta circolazione dell’aria in modo da ristabilire il giusto grado di umidità. 

Un ulteriore accortezza per cercare di avere la giusta fermentazione per un compostaggio domestico di qualità, è quella di aggiungere della paglia ogni volta che metteremo l’umido vegetale (questo per equilibrare il rapporto C/N). 

Bene ricordarsi sempre di verificare che il compost non abbia odore con le conseguenti muffe, a che perché un ottimo compost dovrà essere consistente come la terra scura di bosco senza avere fastidiosi odori. 



Come utilizzarlo

Nell’orto occorre spargere il compost uniformemente sul terreno e poi zappettarlo un poco in modo che possa essere incorporato al primo strato di suolo, idealmente nei 15 centimetri superiori alla superficie oppure anche in maggiore profondità utilizzando appositi strumenti. 

Come concimazione di fondo almeno un mese circa prima della semina o del trapianto delle orticole, mentre se dovessimo concimare in corso di coltivazione, prestare attenzione alle quantità da utilizzare, in orto biologico le giuste quantità si stima che occorrano all’incirca 3/5 kg di compost per mq, trattasi  però di una valutazione empirica in quanto per essere più specifici sarà opportuno valutare:

  1. le caratteristiche del terreno (limoso, sabbioso, medio impasto, ecc.)
  2. quanto è stato sfruttato in precedenza il suolo (che tipo di coltura era sta impiantata)
  3. tipo di orticola che si andrà a coltivare (azoto fissatrice o depauperatrice)

Attenzione quindi che l’indicazione di 3/5 kg può essere utile come informazione per fare un buon orto a livello famigliare impiantando ortaggi misti. 

Il compost per i fiori in vaso va utilizzato mischiandolo con altra terra, se fosse ben maturo si può utilizzare anche senza mix, prestando sempre attenzione che tipo di pianta floricola si vuole piantare, secondo la logica vista per l’orto biologico. 

In orticoltura sinergica o naturale, viene impiegato come terriccio base per le sue peculiarità fertili come semenzaio.





martedì 6 settembre 2022

Il Compost

Il compost, detto anche terricciato o composta, è il risultato della bio-ossidazione e dell'umificazione di un misto di materie organiche (come ad esempio residui di potatura, scarti di cucina, letame, liquame o i rifiuti del giardinaggio come foglie ed erba falciata) da parte di macro e microrganismi in condizioni particolari: presenza di ossigeno ed equilibrio tra gli elementi chimici della materia coinvolta nella trasformazione.

All'interno del cosiddetto ciclo dell'organico, il compostaggio, o biostabilizzazione, è un processo biologico aerobico e controllato dall'uomo che porta alla produzione di una miscela di sostanze umificate (il compost) a partire da residui biodegradabili vegetali sia verdi sia legnosi o anche animali mediante l'azione di batteri e funghi.

Una volta prodotto, può essere utilizzato come ammendante, destinato poi per usi agronomici o per florovivaismo. Il suo utilizzo, con l'apporto di sostanza organica migliora la struttura del suolo e la disponibilità di elementi nutritivi (composti del fosforo e dell'azoto). Come attivatore biologico aumenta inoltre la biodiversità della microflora (Wikipedia).


Che cos’è il compost

La natura come modello di riferimento, insegna che nessuna fonte energetica viene sprecata, per questo motivo qualsiasi risorsa, diventa fonte di energia per altri esseri viventi, pertanto, seguendo questo concetto, è molto importante cercare di  il fare compost seguendo i ritmi naturali.

Il compostaggio domestico è un’attività che viene utilizzata per gestire in proprio la frazione organica presente nei rifiuti solidi urbani prodotti in ambiente domestico (di origine prevalentemente alimentare), per praticarlo è sufficiente disporre di un’apposita area del giardino, oppure uno spazio preferibilmente soleggiato sul terrazzo/balcone, in cui accumulare gli scarti alimentari della cucina e /o quelli dell’orto/giardino.

Esempi pratici possono essere la morte di un animale oppure la caduta di una foglia, che, terminato il proprio ciclo di vita, vengono trasformati dai batteri e quindi riutilizzati, in questo modo l’ecosistema si auto mantiene data l’interconnessione evidente.

Per produrlo è possibile utilizzare un contenitore detto compostiera atto a favorire l'ossigenazione e a conservare il calore durante l’inverno attraverso compostiere prodotte industrialmente, ma è anche possibile costruirle in casa con materiali di recupero.

Al termine del periodo di compostaggio sarà ottenuto un terriccio molto simile a quello industriale acquistato e presente negli appositi negozi, con la differenza che quest’ultimo sarà prodotto mediante rivoltamento meccanico, anche se poi i procedimenti per ottenerlo sono i medesimi.



Perché fare il compost

Il compostaggio domestico è un’ottima pratica di gestione dei rifiuti anche di casa atta alla massima 

diminuzione e al recupero.

La decomposizione dei rifiuti verdi organici avviene in maniera del tutto naturale recuperando e trasformando così il rifiuto organico che diventerà materiale fertilizzante l’ orto o il giardino.

Riducendo le quantità di rifiuti organici conferiti in discarica si eliminerà anche la quantità di biogas e percolato dannosi per l‛ambiente, abbattendo nel contempo la C02, perchè non impiegando mezzi di trasporto per la raccolta del rifiuto, esso diventerà uno scarto a Km 0.

A altri vantaggi pratici da considerare sono:

    • Consente di ottenere importanti benefici ambientali ed economici
    • Laddove vi sono comuni che applicano la tariffa puntuale sulla TARSU consente un risparmio
    • Nessuna spesa (o minima) sull‛acquisto di fertilizzanti per l‛orto ed il giardino
    • Può essere fatto mediante apposito contenitore sia in un orto/giardino oppure anche in ambiente domestico sul balcone/terrazzo
    • Attraverso una logica naturale e circolare, i rifiuti una volta terminata la loro vita, vengono decomposte tornando al ciclo naturale sotto forma di humus

Quale compostiera

La scelta del luogo è fondamentale: il compostaggio deve essere fatto in un posto comodo, facilmente accessibile e senza che sia di intralcio. Se fatto bene il compost non puzza ma alcuni materiali possono comunque provocare odori.

Fondamentale considerare nella scelta della posizione due fattori:

  1. l’ombra è molto importante in estate 
  2. il sole in inverno

per questi motivi se impiantato in un orto/giardino l’ideale è farlo sotto una pianta (recuperando così anche le foglie autunnali), mentre se creato su di un balcone/terrazzo, va posizionato in una zona ove i due requisiti indicati possano essere rispettati.

Oltre ad acquistarla, una compostiera è anche possibile auto produrla le cui modalità principali sono:

  1. Cumulo (solo se si dispone di un orto/giardino): è il sistema più semplice in quanto non richiede strutture ed è correttamente aerato, necessità però di parecchio spazio: base di almeno 100 cm, lunghezza di non meno di 100 cm, altezza di circa 80 cm a sezione triangolare, il tutto a vista 
  2. Compostiera: le compostiere sono utilizzabili sia per il compostaggio domestico su balcone/terrazzo e sia in orto/giardino. Se creata o acquistata e bene gestita, non infastidisce esteticamente, limita gli odori e ottimizza allo stesso tempo gli spazi. Le dimensioni possono variare a secondo dello spazio disponibile.
  3. A Buca: fare una buca esterna (sempre per ambienti con orto/giardino) ove viene riparata esteticamente, tuttavia è opportuno fare molta attenzione nella sua impostazione, è fondamentale evitare siano ristagni di acqua, sarà pertanto basilare arieggiare il materiale depositato, diversamente si rischiano marciumi e di conseguenza cattivi odori (fermentazione anaerobica).


Cosa mettere nella compostiera

Per fare il compost nel modo corretto e avere così un ottimo compostaggio domestico, occorre prestare attenzione alla materia prima utilizzata; vi sono cibi ed altri scarti ideali altri invece lo sono di meno o non lo sono.

Gli scarti devono comprendere i rifiuti della cucina, che contengono bucce di verdura, avanzi di cibo, residui dell’orto e giardino, quali ramaglie e sfalcio d’erba, vanno bene anche carta e cartone, però se non trattati con inchiostri o materiale plastico e devono essere di materia carboniosa utilizzabile.

Attenzione alle bucce di arancia, limone e agrumi in genere, perché sono lente a degradarsi per via delle sostanze cerose naturali che vanno a creare una patina di un materiale acido.

Spesso si legge che gli agrumi non debbano essere compostati, essendo però sempre sostanza organica, può essere utilizzata nella compostiera o nel cumulo, l’importante è sminuzzare le bucce per accelerare il processo e regolare il dosaggio, evitando però eccessi.


Cosa utilizzare 

Gli avanzi di cucina, residui della pulizia delle verdure, bucce, ecc..

Fondi di tè e caffè

Gusci d’uovo

Scarti del giardino e dell’orto, come legna di potatura, sfalcio dei prati, foglie secche, fiori appassiti, gambi…

Materiali biodegradabili, come carta non patinata, cartone, segatura e trucioli provenienti da legno non trattato


Prestare attenzione a 

Pane secco

Avanzi di cibo di origine animale

Cibi cotti (piccole quantità, perché attrarrebbero insetti ed animali)

Foglie di piante poco degradabili come magnolia, lauroceraso, faggio, castagno, aghi di pino. Fondamentale miscelare con cura con altri materiali più degradabili

Agrumi


Cosa evitare assolutamente

Cenere di sigaretta

Tessuti

Vernici e altri prodotti chimici

Carta patinata come riviste

Legno verniciato

Piante malate, come per esempio dopo una virosi o batteriosi, questo per evitare il rischio di contaminazione

Resti di piante trattate con insetticidi o residuali chimici


Gli scarti di origine animale

Porre attenzione a questi scarti perché anche se cotti, potrebbero alterare il processo, in quanto essendo molto ricchi di azoto, tendono ad andare presto in putrescenza, rischiando così di richiamare animali nei dintorni (cani, gatti in genere) e sbilanciare nel nostro mix il rapporto carbonio azoto favorendo nel contempo marciumi.

Per gestire questi problemi è appropriato sminuzzare/triturare e omogeneizzare questi scarti di origine animale, aumentando in questo modo il materiale secco (carbonioso) disponibile. 

 



Come utilizzarlo

Il terriccio prodotto si sparge sul terreno dell’orto/giardino o nei vasi dei fiori quando è maturo, perché il processo di decomposizione è così completo e la materia compostata diventa omogenea. 

Può essere utilizzato come concime per arricchire il terreno dell’orto, giardino o mescolandolo alla terra del vaso, in orticoltura sinergica viene invece impiegato come terriccio base per il semenzaio per le sue peculiarità fertili.

Tecnicamente non esiste un periodo ideale per concimare, anche se l’ideale sarebbe per la concimazione di fondo, almeno un mese circa prima della semina o del trapianto delle orticole; solitamente però viene fatto nei mesi autunnali o in tardo inverno, quando avviene la preparazione del suolo per la successiva primavera.

E’ molto importante che la degradazione degli scarti vegetali non avvenga nel terreno coltivato, questo perché le radici degli ortaggi già presenti potrebbero risentirne. 

Il compost giovane e non ancora pronto, non va bene, in quanto rischia di provocare marcescenze che possono poi essere fatali alle orticole. La maturazione media è di circa 6/10 mesi, anche se dipende dalle condizioni ambientali e soprattutto dalla temperatura, infatti il caldo ne facilita il processo, mentre al contrario il gelo o temperature fredde lo interrompono; in ogni caso prima di utilizzarlo nell’orto è bene setacciarlo per meglio ridurre il diametro

Qualora vi fossero dubbi ed incertezze a che stadio di maturazione si trova il compost prodotto, prima di utilizzarlo è possibile stoccarlo per 20/30 giorni in un luogo o contenitore in cui potrà essere arieggiato almeno una volta a settimana prima di poterlo utilizzare.