martedì 13 aprile 2021

La biodiversità nell'orto circolare

Il termine biodiversità deriva dal greco bios che significa vita, e dal latino diversitas che significa differenza o diversità. Come traduzione alternativa si potrebbe proporre biovarietà o varietà della vita presente sul pianeta. Il termine biodiversità si è ormai consolidato e viene comunemente utilizzato nei diversi ambiti scientifici e culturali (Wikipedia).


Vegetazione spontanea ai margini dell'orto circolare


In un orto circolare, possiamo affermare senza problemi che questo elemento è alla base delle coltivazioni, in quanto la diversità viene vista come una ricchezza ed un opportunità per produrre ortaggi sani, salubri e nel massimo rispetto dell’ambiente. 

Una prima regola è la diversificazione nella fase di semina e/o trapianto, ossia: quando andremo a seminare o trapiantare i nostri ortaggi, cercheremo all’interno di un singolo bancale, di non inserire una sola coltura, ma di sfruttare le consociazioni, ovvero cercare combinazioni di piante che staranno bene assieme e si supporteranno vicendevolmente.

Molto importante avere delle zone con vegetazione spontanea vicino al nostro orto circolare, questo aspetto sarà utile per le sue svariate funzioni che andranno dall’arricchimento del suolo di sostanza organica negli anni successivi alla funzione di attrazione per gli impollinatori e gli insetti utili. A tal proposito sarà fondamentale coltivare fiori e piante sempre nei pressi della zona orticola, in modo da favorire l’arrivo di api, bombi, sirfidi, ecc., utili per l’impollinazione, in questo modo miglioreremo di fatto orto e ambiente.

Basilare sarà anche la cura del suolo, infatti, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, avere diversità biologica nel terreno in termini di insetti e lombrichi, e di microrganismi, porterà assoluto beneficio sia in termini agronomici e quindi produttivi, ma anche di salvaguardia dell’ambiente inteso come non dispersione della CO2 nell’atmosfera.

Altro aspetto importante sono le sementi che garantiscono la diversità genetica e la riproducibilità, quindi non utilizzare come abbiamo visto nell’apposito capitolo sulle sementi gli ibridi commerciali F1, sia perché non sono geneticamente predisposti alla riproduzione e sia per la discendenza che presenterebbe delle caratteristiche diverse dalle piante originarie.

Chi avesse poi gli spazi, sarebbe importante ospitare piccoli animali come i ricci o le cinciallegre mediante una siepe ecologica, oppure anche predisporre un bugs hotel (casetta insetti utili), una bat box (casetta pipistrelli) e/o un ricovero per uccelli insettivori; tutto questo mix è basilare perché la natura genera spontaneamente quella diversità di cui abbiamo necessità.