domenica 14 febbraio 2021

Conosciamo il terreno

Il suolo agrario è la parte della superficie terrestre che, per la sua struttura comprensiva di humus, si presta allo sviluppo delle specie vegetali ed è utilizzata dall'uomo per le coltivazioni agricole. (Wikipedia). 

Il terreno agrario in seguito alle lavorazioni ripetute e agli interventi agronomici, presenta due soli strati, l'attivo in superficie, fino alla profondità di circa 70 cm, e l'inerte, al di sotto.

I suoli possono essere originati da materiali del luogo (terreni eluvionali), ma più comunemente sono formati da materiali trasportati in loco da acqua, vento o ghiaccio (terreni colluviali).

Per ottenere produzioni di buona qualità e in giusta quantità, è fondamentale conoscere il terreno su cui si deve operare, tuttavia, non tutti i suoli sono coltivabili, questo per via della loro composizione.




In generale, il terreno è formato da sostanze minerali inorganiche, da sostanze vegetali organiche, da aria, acqua e dal complesso di organismi microscopici che vivono nello strato superficiale del suolo, chiamati edafon, ossia: in ecologia, l’insieme degli organismi microscopici o di dimensioni piccolissime (batterî, funghi, alghe, protozoi, ecc.), che vivono negli strati superficiali del terreno, e hanno grande importanza per le piante terrestri perché modificano la composizione chimica del terreno stesso (mineralizzazione delle materie organiche, fissazione dell’azoto, ecc.). La sostanza organica costituita da foglie morte, radici, resti di piccoli animali, diventa nutrimento per l’edafon che li trasforma in humus, ossia sostanza fertile (esempio pratico di circolarità nell’orto).  Questa miscela ricopre la terra con uno spessore abitualmente variabile fra i 20 cm e gli 80 cm di profondità.

In sintesi, i principali componenti del terreno sono:

Argilla - Sabbia e ghiaia – Humus – Calcare - Microflora e microfauna – elementi chimici: azoto, fosforo, potassio, ferro, magnesio, boro… - acqua – aria – Anidride carbonica (Co2).

Il terreno agrario deve essere formato da una giusta proporzione tra i vari elementi che lo costituiscono per consentire una corretta areazione, un’adeguata percolazione dell’acqua (non deve ristagnare ma raggiungere gli strati più profondi) in modo da essere assorbita dalle radici delle piante coltivate.